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Intervista Monica Simonazzi

INTERVISTA A MONICA SIMONAZZI

 

  1. Ciao Monica, vuoi parlarci un po’ di te?

 

  • Ciao Mauro, uhh mi risulta sempre un po’ difficile parlare di me, ma ci provo. Ho seguito un percorso di studi scientifico –economici frequentando Liceo scientifico, prima, e Facolta di economia e commercio, poi. A questo percorso ho unito un percorso di studi divenendo operatore olistico e counselor, con grande impiego di espressioni creative quali disegno, collage e, appunto, scrittura. Lavoro in un’azienda privata, con mansioni impiegatizie. Quindi unisco un lato molto pratico ad uno creativo. Vivo in un paesino in provincia di Reggio Emilia, assieme a mio figlio.

 

  1. Hai mai scritto un libro partendo dall’idea di un bambino?

 

  • Si, si, questa esperienza rientra nel mio curriculum. Ora ti racconto: nel mio percorso di studi olistici presentai una tesi dal titolo “Bambini e favole – Viaggio con i Tarocchi”. Per svolgere la tesi predisposi due semplici regole: 1) estrarre, dal mazzo dei tarocchi, alcune carte a caso e far inventare una storia al bimbo/a, 2) fare questo gioco con bimbi dai 4 agli 11 anni. Uscirono storie meravigliose, che registrai, con il consenso dei genitori che erano sempre presenti, per non modificare nemmeno una parola. La tesi ebbe un grande successo poiché nella commissione vi era una pedagogista che trovò splendida l’idea e la volle replicare nei suoi laboratori. Non mi dilungo oltre sull’importanza di questo “semplice gioco” e sui contenuti che emergevano dalle storie inventate dai bimbi e arrivo al dunque: la bimba più piccola, nemmeno cinque anni, dopo aver inventato la sua storia si mise a disegnare mentre io chiacchieravo con la sua nonna, era estate e disegnò un bellissimo fiocco di neve per mitigare il gran caldo e mi regalò il disegno. Da quel disegno nacque il racconto “Fiocchi di neve”, pubblicato poi in una mia raccolta dal titolo “Sotto i rami di Nonna Pioppo”. Successivamente ho avuto il piacere di essere invitata in una scuola primaria e realizzare, assieme a Viviana Sgorbini, progetti di scrittura con i bimbi, sino alla stesura e pubblicazione di un libro interamente scritto e illustrato da loro. Progetti di scrittura simili sono poi proseguiti con gruppi di ragazzini e con altre classi di scuola primaria.

 

  1. Cosa ti ha spinto ad iniziare la tua carriera di scrittrice?

 

  • Ho sempre scritto, su quaderni e fogli sparsi, pensieri, poesiole, riflessioni, sino a quando regalai una favola ad un’amica, sempre Viviana di cui sopra. Una semplice favola dedicata a lei, che già aveva pubblicato libri di favole. Viviana mi “trascinò”, con consigli e suggerimenti, nel mondo della scrittura “pubblica” e non più, solo, “privata” e da lì, circa una decina di anni fa, iniziò la mia carriera di scrittrice.

 

  1. Vuoi parlarci di uno del tuo ultimo libro per bambini?

 

  • Il mio ultimissimo libro, uscito proprio pochi giorni fa, si intitola “Gea Docet” (Tomolo Edizioni) ed è un libro adatto “dai 6 ai 99 anni”, come è stato definito dalla poetessa Montemezzani. Sono una serie di racconti in dialogo con la natura e i suoi elementi: mare, bosco, animali, e così via. Sono insegnamenti, sono doni, da parte della natura, con riferimenti geografici reali. E’ un argomento che mi sta molto a cuore: il rispetto per la natura, l’ascolto e l’attenzione per ciò che ci circonda. Credo sia davvero importante educare le giovani generazioni, e rieducare le meno giovani, ad un contatto con l’ambiente e la natura circostanti.

 

 

  1. Vuoi parlarci di qualche altro libro che hai pubblicato?

 

“Fate e streghe del XXI secolo” (Tomolo Edizioni), libro che contiene il primo racconto regalato alla “Fata Viviana, la fata strana” da cui tutto è iniziato. Libro che ha ricevuto riconoscimento, l’anno scorso, al Concorso Letterario Città di Sarzana Poeti solo Poeti Poeti.  Anche in questo caso racconto storie ispirate da persone reali, che ho incontrato; storie di persone che hanno espresso la loro “magia”, la loro creatività o antichi saperi e saggezze come l’arte della tessitura o l’uso delle erbe o … il magico potere del, sempre così importante e, purtroppo, sempre più raro.